Risalita nel passato: punta Castel Vanil
SUNTO PERCORSO:
PARTENZA: PEZZAZOLE
ARRIVO: PUNTA CASTEL VANIL
ALTITUDINE DI PARTENZA: 607 mt s.l.m.
ALTITUDINE MASSIMA: 1235 mt s.l.m.
DISLIVELLO COMPLESSIVO: 677 mt s.l.m.
DISTANZA: 10,8 km
Il 4 gennaio 2017 provavo a percorrere per la prima volta uno dei sentieri che conducono a Punta Castel Vanil! Visto il clima di lockdown che ci rinchiude tra i confini di Pezzaze, perché non tornarci? E così, domenica 7 marzo 2021 sono partita nuovamente verso Castel Vanil, con un percorso diverso e probabilmente anche meno impegnativo in termini di sforzo ed energia.
Sono le 13:30, e, dopo aver indossato un abbigliamento caldo (ieri è nevicato) e aver preso ghette e racchette, parto alla volta della frazione di Stravignino attraverso un sentiero in località Ronchetch. Arrivata alla Chiesa Parrocchiale, salgo verso il cimitero e nuovamente prendo un sentiero che mi porta direttamente alla Chiesa di Sant’Apollonio Vetere.
Percorro poi la strada asfaltata fino all’abitato di Avano dove scatto qualche foto della Piccola Università e poi continuo sulla strada che sale al passo Colle San Zeno fino a che, sulla destra, trovo una mulattiera cementata con l’indicazione Cascinelle. Proseguo per questa strada sconnessa, dove c’è una cartellonistica accurata su come raggiungere Castel Vanil. La mulattiera, a tratti cementata e a tratti in terra battuta, nel bosco, mi porta a un primo bivio con l’indicazione “Caste Vanil – sentiero 2” dove c’è il depuratore dell’acqua. Questo percorso porta al Roccolo della Passata.
Mi viene consigliato di prendere il sentiero n.1 che porta direttamente a Punta Castel Vanil, quindi proseguo per la mulattiera ignorando la prima indicazione.
Seguo il suggerimento e dopo un quarto d’ora di cammino, raggiungo la cascina Gustes dove trovo, sempre sulla destra, l’indicazione Castel Vanil. E’ venuto il momento della salita!
Subito preso il sentiero, c’è un grande prato e una abitazione visibilmente chiusa e non frequentata da anni, ma che cattura la mia attenzione per il fascino che emana. Sulla sinistra c’è una stalla con al centro un albero che sta crescendo tra le sue rovine. Subito dopo, il sentiero si inoltra in una bella faggeta dove inizio anche ad incontrare tracce della neve caduta il giorno precedente. Il ripido percorso, a causa dell’umidità e della neve, risulta molto scivoloso; mi aiuto quindi con le racchette e con le impronte di qualche escursionista passato probabilmente al mattino.
Dopo 20 minuti di cammino, trafelata dalla fatica, arrivo in vetta dove dinnanzi a me trovo l’indicazione “Castel Vanil 1208 mt s.l.m.. Non è ancora la destinazione finale, manca ancora qualche decina di metri per raggiungere la cima del castelliere!
Arrivata in cima non posso che godere della magnifica visione! Non avevo mai visto questo castelliere immerso nella neve, è davvero affascinante! Mi basta però spostarmi di qualche metro ed ecco che la neve è sparita: la lotta tra la primavera e l’inverno è in atto. Quanto durerà ancora?
Dopo aver scattato qualche foto, visto che sono quasi le 15,30, decido di tornare facendo, questa volta il sentiero n. 335, lo stesso fatto 2 anni fa per salire fino a questo magico luogo. Arrivo quindi fino a un roccolo da cui si può ammirare uno spettacolare paesaggio e ci si può riscaldare al tepore del tiepido sole invernale.
Dall’ultima volta sono state messe parecchie indicazioni, ora è davvero impossibile perdersi. Scendo verso il Roccolo della Passata, a 1075 mt s.l.m. Pertanto, lasciato alle mie spalle il roccolo, trovo due sentieri. Il primo a destra scende nuovamente nella vallata di Avano che ho percorso poco prima.
Prendo il sentiero di sinistre che scende nel versante di Bovegno. Ricordo la fatica di due anni fa a fare questo tratto in salita, allora avevo impiegato ben 25 minuti. Ora a scendere un quarto d’ora scarso, fermandomi a scattare foto e a respirare la buona aria, benché frizzante, del luogo.
Non ricordavo che questo sentiero fosse immerso in una faggeta e come il suolo fosse ricoperto di erica di un rosa intenso, la fatica aveva fatto passare inosservate tante cose meravigliose!
In fondo a questo ripido sentiero, raggiungo il senitiero che congiunge località Canelli alla frazione Sant’Andrea di Bovegno. Giro a destra verso il Santuario della Madonna della Misericordia di Bovegno ed arrivo, appunto all’abitato di Canelli, chiamato Canéi in dialetto. Invece che proseguire sulla mulattiera verso Avano, scendo nella Valle di Cologne e dopo una ventina di minuti sono nuovamente a Pezzazole, soddisfatta per la camminata e felice di essere tornata in un posto semplicemente incantevole!