Canelli – Località di Pezzaze

Etimologia: Al momento non si sono trovati documenti concernenti l’etimologia di questa località.

Scotòm (parola dialettale che indica il soprannome): gli studi attualmente non danno indicazioni sull’esistenza di un soprannome agli abitanti di questa frazione di Pezzaze.

Probabilmente il Monastero di Santa Giulia a Brescia aveva qui ai Canelli (Canei nel dialetto locale) dei possedimenti.

Canelli si trova su un sentiero che da un lato porta ad Avano (su questo tratto ci sono due punti in cui si possono ammirare delle incisioni di croci risalenti al periodo medievale). Dall’altra parte si possono raggiungere varie località, tra cui anche Castel Vanil, la strada è più lunga e tortuosa rispetto a quella che parte da sopra Avano.

Anche qui, come in altre località di Bovegno e Pezzaze, c’è una torre situata a 820 m. di altitudine in posizione dominante. Questa torre controllava la strada verso Pisogne.

Detta tradizionalmente torre pagana, ha pianta quadrata di 6,4 m. di lato e altezza attualmente di 8 m. ma originariamente di 14 m. L’edificio è adibito a abitazione. E’ la casa è di Luciano Bernardelli e famiglia.

Luciano, purtroppo scomparso qualche settimana fa, era figlio di Carlù, morto prematuramente, personaggio famoso che recitava a memoria brani interi delle sacre scritture che ha messo al mondo otto figli occupandosi del bestiame. I maschi, finite le elementari, sono emigrati giovanissimi, facendo i famèi (i garzoni negli allevamenti di montagna) anche all’estero. Luciano nel ’73 era famoso e sui quotidiani del tempo venne ribattezzato Samuel, per aver ottenuto di pascolare 600 pecore a lui affidate nel parco della sede dell’Onu di Ginevra. Luciano era in Svizzera ai tempi della guerra dello Yom Kippur (ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’espiazione) nel ’73, (6-24 ottobre) e pascolò il suo bestiame in quel luogo per protesta.

Luciano è famoso anche per aver vinto il campionato del mondo di tosatura delle greggi a Parigi.