Innamorati del territorio

Le formiche di miniera e le formiche fonditrici: racconto di una felice convivenza tra uomini e insetti!

 

Era un giorno come tanti altri per le piccole formiche fonditrici. Come sempre, al Forno Fusorio di Tavernole portavano l’acqua ai lavoranti e controllavano che l’aria fosse sempre costante nel canecchio… era solo l’atmosfera che cambiava, non so dirvi il perchè, ma tutti sembravano più felici.

 

 

Passarono solo pochi giorni ed ecco svelato il mistero: arrivarono al Forno, su vagonetti carichi di minerale provenienti dalla Miniera Marzoli, le formiche minerarie che, appunto, vivono in quei luoghi umidi e bui che l’uomo chiama miniere. A differenza delle formiche fonditrici le formiche di miniera hanno piccoli occhi a causa del buio costante della miniera, grandi zampe, e sono delle eccellenti canterine, quando lavorano i minatori infatti intonano dei canti che le formiche minerarie non hanno potuto fare a meno di impararli.

 

 

Ora, dovete sapere che le formiche di miniera sono cugine delle formiche fonditrici. Inizialmente infatti formiche fonditrici e minerarie vivevano insieme nei forni fusori della Valtrompia ma non sopportando le alte temperature e il rumore assordante alcune formiche lasciarono il forno fusorio.

 

 

Vagarono per la Valle in cerca di un posto dove stabilirsi quando una notte di pioggia furono costrette a rifugiarsi in un buco nella montagna. E sapete cos’è successo? Quel posto umido e buio ma con meravigliosi cristalli azzurri-rosa-verdi gli piacque talmente tanto che decisero che sarebbe diventato la loro casa.

I primi periodi furono duri… acqua dappertutto, pericolo di crolli improvvisi, ma con gli anni le formiche si adattarono a quell’ambiente, costruirono le loro case all’interno delle stalattiti e uno splendido palazzo in mezzo alle acque (ovviamente quello che a loro sembra un lago a noi sembra una piccola pozzanghera ).

Ognuno aveva il suo ruolo: chi si occupava di mantenere la goccia alle stalattiti perché non morissero, chi andava all’esterno a procurarsi il cibo, chi organizzava gli spettacoli di marionette e così via.

 

 

 

 

Ma un giorno arrivarono loro, i minatori e iniziarono a scavare e a far esplodere la montagna in cerca di minerali e in poco tempo arrivarono alla zona abitata dalle formiche. La vita per le formiche era diventata insostenibile: svegliate alla mattina dai rumori dei perforatori e costrette a sospendere gli spettacoli teatrali per il fracasso delle esplosioni.

 

 

 

 

Per un po’ i minatori non si accorsero delle formiche fino a quando qualcuno notò che, nonostante alla fine del turno i minatori non avessero sistemato i propri attrezzi, questi la mattina seguente erano perfettamente in ordine. Così alla fine del turno i minatori fecero finta di andare a casa mentre si nascosero per scoprire chi ne fosse l’artefice!

Vi lascio immaginare lo stupore dei minatori quando videro le formiche di miniera! Pian piano minatori e formiche  impararono a convivere e fecero un accordo: a patto che le formiche sistemassero gli attrezzi e i caschi dei minatori a fine turno, questi non avrebbero scavato la parte di miniera dove abitavano le formiche.

 

 

Inoltre fu stabilito che una volta all’anno sui carri inviati al forno fusorio carichi di minerale avrebbero potuto trovar posto le formiche così da poter far visita alle cugine formiche fonditrici. Era quel periodo dell’anno, e le formiche fonditrici non vedevano l’ora che arrivassero le cugine. Pensate che avevano addobbato il forno con corone di fiori e preparato torte e leccornie di ogni genere. Qualcuno mentre controllava il carbone (ormai le formiche fonditrici erano diventate più brave degli uomini nella fusione dei minerali e si occupavano della supervisione) sentì in lontananza un canto… erano arrivate le formiche di miniera! Musiche e balli si susseguirono per giorni quando arrivò una lettera per le formiche di miniera.

 

 

Vi lascio immaginare la fatica solo per aprirla dato che una lettera è grande come 50 formiche…! Era dei minatori che non potevano lavorare senza l’aiuto delle formiche e che quindi chiedevano loro di tornare al più presto.

Così le formiche di miniera rientrarono a casa per la gioia dei minatori, ben contenti che i loro aiutanti fossero tornati!

 

 Greta Crippa

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