Museo “Il Forno di Tavernole”
In uno dei più insigni monumenti di archeologia industriale, attivo fin dal XV secolo, si rivive il fascino di un’antica e maestosa “cattedrale del lavoro”. Negli ampi e suggestivi spazi che circondano la torre di fusione, dove il minerale di ferro veniva trasformato in ghisa, si rivive il fascino dell’acqua, del metallo e del fuoco. Il monumento-documento racconta e testimonia la storia della siderurgia al carbone di legna in un contesto tra i meglio conservati d’Europa e la storia di un luogo, la Valle Trompia, depositario di saperi e artefice di eccellenti produzioni. Proprio in Valle Trompia Leonardo da Vinci compie due viaggi, uno verso la fine del Quattrocento e l’altro nei primissimi anni del Cinquecento, con l’evidente intento di conoscere processi di produzione e possibili innovazioni praticati dai maestri del ferro. Le precise annotazioni leonardesche segnano, tra i luoghi visitati in valle, anche l’abitato di Tavernole.
IL PERCORSO MUSEALE
L’allestimento del Forno non propone un “museo collezione”, quanto piuttosto un “museo-racconto”. Dal piano intermedio, dove è collocato l’ingresso, si ha accesso a una grande sala in cui si svolgono incontri e spettacoli, e dove un video ripercorre in sintesi la sua storia. Qui è esposta al pubblico la “Collezione Giuseppe Ganzola”, che raccoglie attrezzi contadini, strumenti da lavoro, armi bianche e da fuoco, databili dal XV al XIX secolo, rappresentativi della nobile arte delle “ferrarezze”. Il percorso, corredato da pannelli illustrativi, prosegue entrando in uno dei locali un tempo adibiti ai lavoranti, seguito da due sale in cui accolgono il visitatore due personaggi che compirono i loro viaggi in valle tra il XV e il XVI secolo: Leonardo Da Vinci e il maestro di forno gardonese Giovanni de’ Zambonari. Si scende quindi al piano posto al livello del fiume, nel grande spazio che risultò dagli ampliamenti operati da Francesco Glisenti verso il 1870, dove si incontra il maglio che evoca il lavoro del “pestaloppe”, addetto a rompere le scorie prodotte dalla fusione per recuperare i pezzi di metallo ancora utilizzabili. In uno spazio attiguo tre video riproducono immagini d’epoca, realizzate da Pietro Vistali, dei boschi della valle, per secoli fornitori di legna per la fabbricazione del carbone necessario ai forni e alle fucine. Si offre quindi al visitatore l’imponente veduta del “canecchio”, com’era detta la torre del forno. Abbandonato lo spazio che si apre alla base di quest’ultimo, l’itinerario raggiunge il piano superiore, dove si trova la bocca di alimentazione. Notizie sulle capacità produttive dell’opificio conducono all’ampio soppalco che precede l’uscita, spesso utilizzato per mostre temporanee, con le due stanze disponibili nell’ammezzato.
SERVIZI EDUCATIVI
Il Forno è il regno dei 4 elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Apposite aule destinate alla didattica consentono lo svolgimento di specifiche attività destinate ai visitatori più giovani. L’esperienza tattile sulla materia intende coinvolgere bambini e ragazzi al fine di far comprendere la natura profonda delle attività svolte presso l’antico forno. All’avvio di ogni anno scolastico il Sistema Museale raccoglie le proposte educative predisposte per la scuola e i gruppi organizzati, alle quali si affiancano attività suddivise in tre itinerari che abbracciano tutto il territorio: La Via del Ferro e delle Miniere, La Via del Sacro e dell’Arte, Il Bosco Racconta.
ALTRI SERVIZI
- Visite guidate per gruppi su prenotazione
- Audioguida in italiano e in inglese
- Il museo in un click
- Sala conferenze
- Sala ristoro al coperto per comitive
- Spazi espositivi
- Biblioteca comunale
- Archivio storico comunale