Innamorati del territorio

Il museo archeologico “O.r.M.A.” e la “Torre Medievale”

ANTICO BROLETTO DI MONDARO

Nelle città lombarde, a partire dall’XI secolo, con Broletto si intendeva l’area recintata dove si solevano svolgere le assemblee cittadine e l’amministrazione della giustizia. In seguito il termine venne usato per indicare genericamente il palazzo municipale.
Parlando di strutture trecentesche, il Broletto era costruito da due piani: quello inferiore che spesso era un porticato aperto dove si tenevano assemblee del popolo o il mercato, e uno superiore dove c’erano estese stanze, dove si tenevano riunioni delle giunte o dove facevano udienze i giudici, e con aperture, le finestre, abbastanza grandi. Spesso queste strutture si trovavano vicino alle chiese principali della città o paesi, per la stretta relazione che c’era fra il mondo laico ed ecclesiastico in questo periodo.
Di questa originaria struttura, a Pezzaze rimane solo un complesso quattrocentesco formato da una Torre quadrangolare e il Broletto.
Dalla documentazione di uno scavo archeologico degli anni ’90 del Novecento, sembra che la costuzione della Torre risalga a dopo il 1220 Di periodo chiaramente medievale, impropriamente ma tradizionalmente definita romana è costruita in pietra locale, principalmente Verrucano Lombardo, lavorata a vista. Originariamente alta 16,50 metri, essa era in collegamento visivo con le altre torri dell’Alta Valle Trompia che avevano la funzione di avvistamento e di protezione delle miniere di ferro e dei forni di torrefazione.
Attualmente la Torre, posta proprio di fronte alla Chiesa della frazione di Mondaro, ha un’altezza di soli 15 metri con uno spessore di 1,60 metri; si pùò vedere la parte più antica in Verrucano lombardo e la parte ricostruita dopo un fulmine in pietra di colore giallastro.
L’unico accesso alla Torre è in Piazza Bregoli e presenta delle aperture (piccole finestre più simili a feritoi) su due dei 3 lati.
Dal 1994 la Torre torna ufficialmente di proprietà comunale, dopo esser stata dell’ingegnere Cavadini.

Collezione Etnografica di Costanzo Caim

Da domenica 6 dicembre 2015, la torre ha aperto le porte alla collezione etnografica “I saperi della montagna Mestieri tradizionali e cultura materiale in alta Valle Trompia attraverso il racconto e la collezione di Costanzo Caim”.

“Questo piccolo museo per me è importante perché io tutti questi oggetti li ho utilizzati personalmente: per questo so di che materiale sono fatti, come si chiamano, perché e come si usavano.” (Cit. Costanzo Caim 3/07/2001)

Costanzo Caim, detto Tàncio, classe 1925, è un uomo dalla particolare sapienza pratica e dalle approfondite conoscenze non solo relative al ciclo del ferro, ma anche e soprattutto riguardanti le attività agro silvo pastorali, artigianali e domestiche tradizionali dell’alta Valle. La collezione comprende attrezzi da lavoro, risalenti tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento, la maggior parte appartenuti alla famiglia Caim, utilizzati dallo stesso Costanzo e quindi premurosamente conservati in seguito alla loro dismissione, dopo il trasferimento con la famiglia dal borgo natìo di Etto a Villa Carcina, nella bassa Valle, nel 1963.
I reperti  sono stati suddivisi per sezioni tematiche, disposti accuratamente sui quattro piani della torre, appesi a pareti o appoggiati su apposite scansie. Divengono così bene culturale e patrimonio collettivo. Gli utensili spaziano da quelli relativi alle attività di produzione di burro e formaggio, alla miniera, fienagione, silvicoltura, coltivazione fino alle più comuni attività domestiche con l’esposizione della famosa monega scaldaletto.
Non parte della collezione, ma degna di nota, l’ala dedicata alla produzione ed utilizzo del carbone, con riproduzione in miniatura.

Curiosità legate alla Torre

Di grande interesse sono alcune notizie pubblicate dagli Annali di Pezzaze. Nel 1745 viene concesso al viceparroco di demolire la torre di Mondaro per servirsi del materiale nella fabbrica della nuova parrocchia ma la demolizione non si effettuò per volontà della popolazione.
Nella notte tra il 14 e il 15 Settembre 1882, a causa delle ingenti piogge che colpirono la zona settentrionale dell’ Italia, cade un angolo della monumentale torre distruggendo due fabbricati sottostanti. Fortunatamente non ci sono vittime, ma i vicini fanno istanza al comune perché si proceda alla demolizione onde evitare altre disgrazie. Il consiglio comunale delibera di concorrere alla demolizione, ma c’è ancora bisogno dell’approvazione della proprietaria Rossi Angela e della prefettura. La risposta dalla prefettura arriva positiva, si ordina che la torre venga demolita a 16 metri. Nel 1910 il nonno dell’ingegnere Arnaldo Cavadini acquista il pregevole manufatto. Intorno al 1928 un fulmine colpisce la torre facendo cadere il tetto ed alcune altre parti. Il proprietario restaura l’edificio con altre pietre abbassandolo ulteriormente a 15 metri.
Inoltre gli anziani ricordano ancora un “vecchio” affresco raffigurante la Madonna dipinto in alto sulla parete ovest che guarda verso la piazza di Mondaro, irrimediabilmente perduto.

 

 

IL MUSEO ARCHEOLOGICO “O.r.M.A.”

La Valtrompia è una valle ricchissima di testimonianze archeologiche collocabili in un periodo che va dal paleolitico all’alto Medioevo.
Dal momento che l’abitato di Pezzaze è forse il centro archeologicamente più interessante in alta valle, il Comune di Pezzaze, in collaborazione con la Comunità Montana di valle Trompia e l’Associazione di promozione sociale ScopriValtrompia, ha voluto presentare alla Fondazione Cariplo un progetto, risultato vincente, che valorizzasse anche questo aspetto ancora poco conosciuto in Valtrompia
Grazie a questo grande impegno, ma anche sforzo economico, sabato 21 luglio 2018 è stato inaugurato il primo musero archeologico della Valle Trompia che ha aperto le porte a tutti i visitatori che vogliono sapere di più sul nostro passato… più remoto!

 

 

 

L’acronimo O.r.M.A., scelto per indicare il questo museo innovativo in Valtrompia, indica:
O: Officina, quale tributo ed evocazione della “Via del Ferro
R: Radici dello spazio e del tempo
M: Museo
A: Archeologia, per la prima volta punto di riferimento per raccontare la storia dei resti archeologici lungo la “Via del Ferro”.

L’esposizione trova sede nell’Antico Broletto, nella frazione di Mondaro a Pezzaze, luogo che ha determinato l’organizzazione del percorso museale su 4 piani, illustrando la storia del territorio triumplino dal Neolitico al periodo romano attraversando l’età del Bronzo e del Ferro.

Con l’ausilio di materiali di vario tipo e sistemi classici e innovativi, è possibile ricostruire le tappe del popolamento del territorio.

Pezzo forte della collezione è “Naé”, scheletro di una ragazza di epoca neolitica rinvenuta a Nave.

MAPPA MUSEO ORMA

Per ulteriori informazioni consultare il sito internet www.museoorma.it

 

 

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DOVE SI TROVA

La “Torre Medievale” e il “Museo Archeologico O.r.M.A.” si trovano all’interno di una stessa antica costruzione con due ingressi distinti.

TORRE MEDIEVALE

Piazza Mondaro
Frazione Mondaro
25060 Pezzaze (BS)

MUSEO ARCHEOLOGICO “O.r.M.A.”

Piazza San Giovanni
Frazione Mondaro
25060 Pezzaze (BS)

ORARI E COSTI

TORRE MEDIEVALE e MUSEO ARCHEOLOGICO “O.r.M.A.”

MUSEO ORMA APERTO TUTTE LE DOMENICHE E FESTIVI DALLE 14,30 ALLE 18,00 (ultimo ingresso ore 17,30).

ARCHEOLAB aperto secondo il calendario mensile disponibile nella sezione eventi e news. Per le atività di laboratorio è necessaria la prenotazione.

 Per maggiori informazioni contattare, via mail o via whatsapp,  il numero 333-1425093

Biglietto d’ingresso al Museo Orma e Museo Etnografico
Intero: 5 euro (dai 14 anni)
Ridotto: 3 euro (dai 3 ai 13 anni se non si usufruisce di altre promozioni)
Gratuito: 0-2 anni

Laboratorio presso l’Archeolab con visita al Museo Orma e al Museo Etnografico
Prezzo unico: 8 euro

 

Scontistiche per i laboratori all’Archeolab

Contattare direttamente l’Associazione ScopriValtrompia via mail o via Whatsapp

 

LE PROMOZIONI NON SONO CUMULABILI TRA LORO

CONTATTI

Cell. +39 333 1425093
E-mail: scoprivaltrompia@gmail.com

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