Se il mistero è dietro casa tua – Madóra che póra
Questo volume, oltre che rappresentare una forma di salvataggio culturale, vuole essere la continuazione ideale di uno precedentemente curato dallo stesso autore nel 1987 per sintetizzare una bellissima esperienza vissuta nelle locali case di riposo con gli scout.
Le differenze con la prima opera oltre che nel titolo e nel numero di leggende (più di un centinaio) che con gli anni si sono aggiunte al nucleo originale, risiede nello sforzo compiuto grazie all’associazione Valtrompia Storica, di convogliare verso due direttrici principali il mondo del folklore narrativo locale.
La prima attenzione è rivolta ai giovani, i quali sono da sempre attratti dalle storie di terrore.
Solitamente questo genere di opere risulta abbastanza statico e quantomeno monotono nell’aspetto non stimolando particolarmente la lettura da parte di un pubblico giovane.
Si è quindi optato per una impaginazione più accattivante una copertina estensibile, l’inserimento di box che fornissero movimento al testo e soprattutto parecchie immagini realizzate da giovani e sconosciuti illustratori, un costo accessibile, materiali semplici e dimensioni relativamente contenute.
La seconda attenzione si orienta verso un ambito più nazionale ed europeo, con lo scopo di sensibilizzare i lettori sul fatto che molte delle storie che riteniamo nostre, in realtà sono patrimonio di una cultura popolare che ci colloca in una dimensione più vasta; questo si realizza mediante “foglietti di appunti” appesi in appendice ai testi delle storie, nei quali si fanno riferimenti ad altre versioni delle stesse raccolte in altri luoghi o ad opere di autori precedenti, nonché a fatti, aneddoti e testimonianze che ne possano anche spiegare l’origineo la diffusione in ambiti extra territoriali.
A volte, per i generi più diffusi, si è reso necessario raggruppare e sintetizzare diverso materiale, introducendo schemi con immagini che riassumano in modo dinamico e più coinvolgente, i risultati delle ricerche fatte.
L’opera è suddivisa in 7 capitoli sui temi del folklore narrativo popolare:
1 – Il ritorno dei morti (per compiere vendette o altri fatti),
2 – Quando si fanno sentire (apparizioni di fantasmi)
3 – Diavoli streghe magie e sortilegi (stregoneria, demoni, riti e medicina popolare)
4 – Mostri, Spiriti e folletti (personaggi bizzarri, fatati e spaventosi)
5 – Luoghi inquietanti (con leggende legate alla toponomastica)
6 – Quando ci si mettono i Santi (miracoli e apparizioni)
7 – Altre storie (dove la leggenda sconfina nella fiaba)
Questo è il sunto del tentativo di presentare un territorio da un punto di vista quantomeno alternativo, raccontando la presenza di un folklore spesso inconsapevole, come l’acqua che beviamo o i respiri che facciamo; nella speranza di suscitare nel lettore la sensazione che nessuno è un’isola e ciò che siamo, può essere frutto di influenze che giungono anche da molto lontano.
BIOGRAFIA DI GIOVANNI RAZA
Giovanni Raza (Ikki)
Nato nel 1965 a Gardone Val Trompia attualmente risiede a Brescia.
Già curatore della precedente raccolta di leggende locali “Èl casù dè la pora” pubblicato da Vannini nel 1985 in sinergia con gli scout del gruppo gardonese (di cui nel 2007 ha curato una biografia), si è sempre occupato di misteri, leggende, folklore narrativo e toponomastica.
Da tempo attivo collaboratore di Valtrompia Storica è autore di racconti e romanzi fantastici ispirati a leggende valtrumpline, che hanno ricevuto diversi riconoscimenti a livello locale e nazionale.
Nel 2014 si è classificato finalista alla terza edizione del Premio letterario internazionale Gina Labriola con il racconto: ”Benvegnuda“ ispirato alla nota vicenda della strega di Nave condannata al rogo in piazza Loggia nel 1518 .