Santuario “Santa Maria della Misericordia” o “Della Madonna di Bovegno”
A 750 mt slm, in località Croce di Savenone, Arroccato sul versante della montagna verso la strada che conduce a Bovegno, sorge il santuario forse più celebre della Valle: Santa Maria della Misericordia. Sebbene le strutture ed il complesso siano fisicamente sul territorio del comune di Pezzaze, la giurisdizione ecclesastica compete alla parrocchia della pieve di Bovegno. Qui il 22 maggio 1527 apparve la Beata Vergine vestita di bianco alla giovane ventiduenne Maria Amadini, di famiglia povera e orfana di padre e di madre. Tutto cominciò il 14 maggio 1527 quando Maria Amadini, per sfamare i due fratellini, in particolare Andrea, dodicenne, infermo a causa di una grave malattia che ricopriva il suo corpo di ripugnanti piaghe, uscì presto di casa per andare a raccogliere legna da portare al fornaio per ottenere in cambio del pane. Mentre tagliava alla base dei tronchi, smosse della terra e si trovò davanti delle monete d’argento puro. Prima ebbe paura poi cominciò a raccogliere le monete riempiendosi il grembiule e con questo prezioso carico si recò al paese mostrandolo a tutti. Molti si recarono in quel luogo con pale e vanghe sperando di trovare altri tesori, ma nessuno trovò nulla. Successivamente, il 22 maggio, Maria Amadini, si recò nuovamente in quel bosco per recitare il Rosario e ringraziare la Madonna, quand’ecco, mentre era raccolta in preghiera, sentì una voce chiamarla per nome. Si guardò intorno ma non vide nessuno. Spaventata stava per rientrare a casa quando una voce la chiamò per la seconda volta. Maria Amadini alzò gli occhi, trepidante e curiosa, e vide davanti ai suoi occhi una bellissima donna tutta splendente. La Signora di bianco vestita pronunciò le seguenti parole: “Ben hai risposto perché ben hai ricevuto e ben riceverai. Sappi che io sono la Vergine Maria della quale tanto sei devota; persevera nel bene come hai fatto finora e non venir meno alla tua devozione perché così tu sarai salva. Sappi che il primo del presente mese, cioè maggio, il mio Figlio aveva preparato un flagello sopra la terra che mai non fu l’uguale ed io inginocchiata ai suoi piedi, mostrandogli il seno al quale lo allattai, e domandandogli grazia, implorai la remissione di quel castigo. Questo tu dovrai far conoscere a tutti, dicendo loro che ognuno digiuni tre sabati a pane ed acqua e faccia penitenza dei suoi peccati affinché il mio Figliolo non si adiri un’altra volta. Facendo tutto ciò non abbiano paura di nessun castigo”. Chiese anche che venisse costruito in quel luogo un Santuario e che tutti i malati che avessero contribuito alla costruzione sarebbero guariti.
(tratto da http://www.mariadinazareth.it/www2005/Apparizioni/Apparizione%20Bovegno.htm)
Fin da subito fu decisa la costruzione del Santuario e molti pellegrini immediatamente salirono alla Croce di Savevone per ricevere la grazia. Nacquero però anche i primi litigi tra i due comuni confinanti, Bovegno e Pezzaze, che durarono negli anni per definire quale era stato favorito dalla Madonna. Gli abitanti di Pezzaze sostenevano che la Madonna aveva posato i santissimi piedi sul loro comune in quanto il Comune di Bovegno era luogo di peccato. I bovegnesi invece sostenevano che la Madonna era apparsa ad una loro copaesana ed aveva sì appoggiato i piedi in territorio di Pezzaze ma il suo sguardo era ricolto verso il Comune di Bovegno. Si narrà anche che la Madonna in legno costruita quasi subito dopo l’apparizione venisse spesso trovata girata per indicare ogni volta su che paese poneva la propria benedizione.