Anno 1318, i primi statuti della valle
Siamo nell’anno 2018 e proprio quest’anno festeggeremo i settecento anni da quando dodici legislatori, ovvero “fondatori” appartenenti al Comune di Pezzaze, provvedono alla stesura del primo codice degli Statuti di Pezzaze. L’antico manoscritto in latino purtroppo è perduto.
L’importanza di questi Statuti, oltre che per il contenuto assolutamente innovativo, sta anche nel fatto che si tratta degli Statuti più antichi tra quelli noti dei Comuni valligiani e della Comunità di Valtrompia.
Questi fo li primi fondatore di nostre Statute. Con 143 articoli.
La longa experientia ne à insignito che li dove non è ordine sempre gli è confusine, d’il che volendo proveder a tal inconveniente et anchora a ciò non fossemo simile ale animale irrationale i quali se governa secundo il lor apetito, havemmo ordinate alchune constitutione et statute ali quale saremo sottoposte noy tutte del comune di Pesaze et similmente da grado in grado tutte li nostre sucessori, in pena como se vederà expressamente de capitulo in capitulo e questo fo nel anno 1318 il nome di quali fo questo.
Boschàl di Ymeldi
Venturì di Milanti
Albert di Scolari
Jacomi di Bregoy
Grotino di Grotte
Lanzer di Fade
Martì du Rosse
Grillo de Grille
Jacomo di Pinconi
Otonello di Gustanci
Bonus di Trivelle
Peder de Zerma
Nel 1529 vengono aggiornati gli statuti dai seguenti 21 consoli: Paulus de Bregolis, Petrus de Bregolis, Martinus Preytini (di Mondaro), Bartolomeus de Tegotis, Matheus de Bontachis, Vincentius de Rubeis (Stravignino), Faustinus de Balduchellis, Bitinius de Scolaribus, Bortolus Zanchardini (Pezzazole), Gabriel de Albertis, Zanoncinus de Bontachie (Avano), Matheus Imbeni de Fachinis (Savenone), Martinus de Grottis, Picinius de Drichiadelis, Andreas Baldini, Marcus de Drichiadeis (Lavone).
Art. 1 A l’è ordinato che semper sia eletti dodes consoy e più fina al numero de 24 requisitione de la visnenca i quali habia a governar el comu e ch’el sia extratti doy di ditti consoy per bolitine de doy mesi in doy mesi a tener resone,Ppoy sia obiegadi a far la massaria li doy mesi sequenti e possa ture l quarto a chadauno debitore a luy datto passade zorni 20 da poy fatta la resone e debia scoder e pagar dove gli sarà ordinato e portar le boletine a la resone del comu la qualese farà semper a li 12 del mes sequente et cusì de ogne doy mes in doy mes.
Ritrascrizione di Sedaboni Fiordeo